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Pedodonzia

Carie dei denti da latte

I denti da latte non sono uguali ai permanenti ma più “deboli”!

Se pensiamo allo smalto come al muro che ci difende dagli attacchi batterici, i denti degli adulti ne hanno uno spessore pari a un muro portante mentre quello dei denti da latte a una parete di carta velina!!

I denti da latte si ammalano! le carie dei denti da latte si comportano come quelle dei permanenti (se gravi fanno male e procurano ascessi) . la cura nei denti da latte è uguale a quella dei permanenti (otturazione o devitalizzazione) ma meno “efficiente”.

Quindi i denti da latte non solo si cariano più facilmente ma anche più velocemente.

Le loro radici sono più divaricate e tronche alla base per ospitare al loro interno l’embrione del permanente, il che comporta due importanti conseguenze: la difficoltà di fare devitalizzazioni efficaci su questi denti (il disinfettante si disperde e si hanno spesso delle recidive come ascessi ricorrenti e otturazioni che saltano) e il fatto che se si “ammala” il deciduo si possono avere delle conseguenze sulla forma, composizione, eruzione del permanente.

Perché curare i denti da latte?

I denti da latte “ospitano” all’interno delle loro radici gli embrioni dei denti permanenti.
Come una mamma che nella sua pancia conserva e fa crescere il suo bimbo, se si ammala il dentino da latte è probabile che si verifichino anomalie nel dente permanente.
I denti da latte quindi, guidano la nascita del permanente come i binari di un treno e la perdita precoce del dente da latte può portare al “deragliamento” o al mancato arrivo del permanente. Per tale ragione il follow-up e il mantenimento delle cure è necessario per portare i dentini malati fino alla naturale esfoliazione.

L’alimentazione in questo caso è importantissima sia per non avere carie (o non averne altre) sia per la durata delle cure del dentista infatti, un ambiente acido scioglie i nostri adesivi e le otturazioni “saltano”:

• i cibi più pericolosi sono quelli ricchi di carboidrati o zuccheri (la digestione inizia nella bocca, dove vengono scissi in zuccheri più semplici anche i carboidrati contenuti quindi anche negli alimenti salati come pasta, pizza, patatine, ecc.);
• la saliva ha potere tampone e anticorpi naturali, ma necessita di almeno 2/3 ore di pausa-masticazione per agire. Quindi ok agli zuccheri nei pasti principali, merende comprese , ma no alle caramelle o mini pasti continui perché causano acidificazione dell’ambiente orale;
• Falsi amici! Frutti e succhi di frutta che contengono zuccheri e acidi;
• I carboidrati salati come crackers sono scissi in bocca come zuccheri per cui la merenda salata ha gli stessi effetti di quella dolce, bisogna lavare i denti comunque subito dopo.


Accorgimenti e buone abitudini:

  • lavare i denti dopo le merende;
  • usare la cannuccia quando si bevono bibite o succhi (contenere l’assunzione di questi alimenti e associarli ai pasti);
  • usare un cucchiaino di bicarbonato negli sciacqui.

Assolutamente no!

  • Integratori sportivi, bevande liofilizzate, tè in bottiglia e bibite gassate;
  • Caramelle e cioccolatini lontani dai pasti perché contengono zucchero e causano l’acidificazione dell’ambiente orale (è preferibile sostituirli con caramelle o chewing-gum allo xilitolo, uno zucchero che mette “in freezer” i batteri inibendo la loro azione.

Cattive Abitudini e Vizi (Ciuccio e biberon)

Sì al ciuccio, ma interruzione entro i 2 anni.
L’uso prolungato di
ciuccio e biberon può favorire malposizioni dentali e palato stretto.
E’ bene insegnare ai bambini 
a bere dalla tazza facendo attenzione alla deglutizione atipica e cercare di non togliere ciuccio in periodi “stressanti”. Se vedete che il bambino sostituisce ciuccio col dito è preferibile riprendere il ciuccio e riprovare a toglierlo in seguito.

Mai mettere il ciuccio nel miele o nello zucchero (anche se i dentini non sono erotti) infatti,  il bimbo si calmerà solo grazie al rinforzo positivo dello zucchero che continuerà a chiedere, mentre se non conoscerà questa sensazione, non lo chiederà perché non si può volere ciò che non si conosce.

Mai fare addormentare il bimbo col biberon con camomilla zuccherata che potrebbe causare la patologia della sindrome da biberon in cui i bambini presentano tutti i denti da latte anteriori già cariati nei primi anni di vita.

Pulire sempre i denti dopo sciroppi zuccherati.

Piccola guida di approccio psicologico

 

Consigli per avvicinarsi serenamente al dentista

Il rapporto che vostro figlio instaurerà con la figura del dentista sarà la base per il successo della sua salute orale. Tutto si basa sulla fiducia, il dentista non farà mai nulla senza spiegarlo prima e non dice bugie. Qualunque trattamento può essere interrotto semplicemente alzando la mano.
Rinforzi e motivazione positivi da parte della famiglia sono fondamentali.
Se voi vi fidate del dentista, anche vostro figlio si fiderà!

No, no e no!

  • No a racconti di esperienze negative, anche da parte di famigliari o amici (sicuramente il nonno andava dal dentista in altri tempi, certo che il tuo amico avrà avuto un buco più grosso del tuo);
  • No a parole come puntura, ago e trapano. Usate un linguaggio diverso per rilassarli, non occorre raccontare bugie ma metterli a loro agio;
  • Non fate trasparire le vostre ansie. Quello che potrebbe essere successo a voi non deve necessariamente ricapitare proprio a lui/lei;
  • No ai rinforzi negativi: “se non fai poi ti succede…” che spaventano, ma sì al rinforzo positivo: “se curi il dentino poi facciamo…”
    I premi non devono necessariamente essere
    “tangibili” ma anche belle esperienze da fare solo se è bravo.
    Le promesse devono necessariamente corrispondere in maniera tassativa infatti, se il bimbo non è collaborante
    e ottiene comunque il premio, la volta successiva il bimbo alzerà la posta direttamente in poltrona e renderà impossibile eseguire il  trattamento/cura.
  • No a sedute da stanchi. Il bambino deve essere riposato, se è nervoso e mal disposto non sarà possibile fare nulla.

Sì, sì e sì!

  • E’ sempre consigliabile la scelta di dentisti specializzati nella pedodonzia preparati in modo specifico per cure tipiche dei bambini e anche dal punto di vista della comunicazione verso i bambini;
  • La prima seduta è una semplice visita di famigliarizzazione e avvicinamento, il piccolo deve essere accompagnato;
  • Le sedute successive dovrebbero essere da soli perché “l’effetto “mamma” deresponsabilizza il piccolo che sa molto bene come far impietosire o preoccupare il genitore premuroso;
  • Le sedute devono essere brevi (30 minuti al massimo che per i più piccoli sono già un’eternità) ed efficaci. Sappiamo che il tempo delle mamme e dei papà è sempre risicato, ma sono meglio più sedute brevi piuttosto che poche sedute lunghissime per “finire prima”. La durata della seduta è un fattore di “stress” per i più piccoli;
  • Può essere facilitante far accompagnare il bimbo da fratelli più grandi e/o amichetti che non hanno paura del dentista per fargli compagnia;
  • Portare con sé qualcosa che dia coraggio è sempre una buona idea.

 

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